Pedagogia del Bosco*
* Il testi qui selezionati sono stati tratti dal libro "Pedagogia del Bosco" di Selima Nigro.
Questo testo è per noi un riferimento ed una guida in un percorso di crescita.
Stiamo lavorando al fine di integrare alcune tematiche fondanti
della Pedagogia del Bosco nella nostra formazione e nella nostra pratica.

Tematiche emergenti
Benefici del gioco spontaneo nel selvatico
1-CORPOREA
Stimolazione del sistema immunitario, del sistema linfatico e del sistema vestibolare. Sviluppo muscolo-scheletrico. Sviluppo del- le competenze motorie (di spostamento e di posizione). Propriocezione. Coordinazione. Stimolazione sensoriale. Integrazione sensoriale. Termoregolazione.
2 -COGNITIVA.
Pensiero pre-logico e logico (classificazioni e seriazioni). Capacità di osservare e descrivere. Pensiero scientifico (fare ipotesi e teorie). Competenze linguistiche Problem solving e capacità di improvvisazione (prendere decisioni complesse in poco tempo). Creatività e pensiero divergente. Concentrazione e attenzione. Immaginazione fantasia. Curiosità capacità di fare domande e stupirsi. Coltivare il senso critico, saper formulare ipotesi e teorie e verificarle. Pensiero funzionale. Pensiero complesso. Saper fare previsioni. Saper cogliere negli errori e nei fallimenti delle opportunità. Piacere nell’ apprendimento.
3- SOCIO-EMOTIVA
Consapevolezza dei propri bisogni e dei propri limiti. Riconoscere, gestire e comunicare le proprie emozioni. Riconoscere e comprendere le emozioni altra Autoregolazione e autodeterminazione. Auto efficacia e autostima. Collaborazione, cooperazione e negoziazione. Gestione dei conflitti. Valutare e gestire rischi e gli imprevisti. Senso del se. Senso di responsabilità. Resilienza. Perseveranza di fronte alle difficoltà. Saper chiedere aiuto. Saper stare nell'incertezza. Capacità d'iniziativa. Attivazione nella noia.
Gestione dello stress.
4-TEOLOGICA
Connessione con il mondo intorno a noi. Comprensione degli equilibri e dei processi di trasformazione. Consapevolezza dei limiti fisici dell’ambiente. Biofilia. Senso del luogo e di appartenenza. Consapevolezza ecologica. Riconoscere risorse e pericoli del contestoBenefici del gioco spontaneo nel selvatico secondo le quattro diverse aree di sviluppo.
Aspetti più importanti dell'apprendimento
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Ogni persona, situazione, momento richiede strategie diverse; osservazione, imitazione e dialogo sono i tre pilastri dell'apprendimento (Gopnik 2017) ma le combinazioni in cui possono essere utilizzati sono infinite;
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I percorsi di apprendimento non sono lineari: la conoscenza si sviluppa in modo reticolare, e le connessioni tra un passaggio e l'altro sono anch'esse infinite (Schenetti, Salvaterra e Rossini 2015). È quindi difficile prevedere quale connessione possa diventare significativa per un bambino o bambina: sta proprio nella ricerca che ciascuno fa delle connessioni significative per sé che sta la capacità di imparare;
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Ogni apprendimento autentico si basa sulla motivazione intrinseca dell'individuo (Khon 2010): quella forza interiore che ci spinge verso un interesse, un'esperienza o un problema che è significativo per noi in un dato momento;
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Apprendimento è però anche un processo sociale e culturale, sia nei modi (si impara dalla e nella relazione con la comunità di persone di riferimento), sia nella finalità (si impara per poter partecipare in modo sempre maggiore alle attività della comunità di appartenenza) (Rogoff 2004, Lave e Wenger 2006);
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Per apprendere è necessario avere un'esperienza diretta e progressiva del mondo in cui si vive, potendo avere accesso a luoghi, situazioni, relazioni che caratterizzano il funzionamento del mondo adulto della comunità di appartenenza (Loedloff 2015).
Motivazione intrinseca
È fondamentale che i bambini e gli adulti dialoghino: che ci sia uno scambio verbale a più direzioni, anche questo autentico, legato ad esperienze significative condivise, a reali curiosità, e aperto ad accogliere il punto di vista di tutti. L'uso delle domande aperte, dell'ascolto attivo e anche del silenzio aiuta i bambini ad avere una parte paritaria nella conversazione, grazie alla quale si esercitano nelle proprie competenze linguistiche e comunicative, ma soprattutto sentono di essere persone a pieno titolo parte della comunità, la cui opinione viene ascoltata, a cui viene dato spazio e attenzione.
Per garantire che in questa relazione fatta di osservazione, imitazione e dialogo i bambini rimangano sempre parte attiva è fondamentale che siano in grado di ascoltare e seguire la propria motivazione intrinseca, cioè che provino gratificazione nell'esperienza stessa che stanno facendo. La motivazione intrinseca è qualcosa di potente e sfuggente insieme. Tutti noi sentiamo una spinta a fare un certo tipo di esperienze, proviamo un'attrazione per temi, luoghi, persone che ci interessano, ci emozionano e ci fanno sentire che "ne vale la pena". È difficile quantificarla, spiegarne l'origine, prevederne le manifestazioni. Eppure, essere capaci di darle seguito nella nostra vita spesso è un ingrediente fondamentale per poter superare le difficoltà e sentirsi appagati. Conoscere (per quanto possibile), rispettare, lasciar fiorire la motivazione intrinseca di ciascun bambino è l'obiettivo primario di ogni accompagnatore di scuola nel bosco, fidandosi in modo incondizionato del fatto che ogni bambino ha una sua motivazione intrinseca e che seguirla è un bene di per sé, in qualsiasi modo si concretizzi (Gopnik 2017, p. 189):
Programma emergente
Schema del programma emergente

Osservazione
Ogni osservazione parte da obiettivi che sono definiti da domande di ricerca, "domande generative”.
Il buon osservatore fa un lavoro di autoriflessione
E’ una osservazione partecipata basata sulla conoscenza del contesto e delle persone e il saper stare in relazione tra il proprio punto di vista e quello degli altri.
La documentazione
È una selezione di ciò che ho osservato, a cui do forma con l'obiettivo di comunicarlo ad altre persone, Serve a rendere visibili i processi di apprendimento e gli aspetti dell'esperienza che li hanno sostenuti o ostacolati.
Riflessioni
Le interpretazioni sono ipotesi di lavoro, mirano a sostenere la nostra pratica educativa e la loro validità viene verificata dal funzionamento dei rilanci, anche se talvolta non sapremo mai veramente perché un rilancio ha funzionato o meno.
Gli adulti devono riflettere per:
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scoprire le intenzioni dei bambini: cosa succederà?
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trovare i significati profondi dei processi: qual è la motivazione intrinseca dei bambini?
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riconoscere i bisogni e i vissuti dei bambini e degli adulti;
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preparare il rilancio: come posso sostenerli?
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stimolare la crescita professionale e umana di tutte le persone coinvolte
Rilanci progettuali
Un rilancio è un processo creativo in cui vengono date risposte originali a una situazione data. È un'azione intenzionale, con la quale l'adulto si pone l'obiettivo di creare un cambiamento (positivo).
In pratica può essere
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un invito (Stacey 2008),
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una provocazione (Stacey 2008):
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una modifica delle spazio o la proposta di materiali
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la messa a disposizione di materiali nuovi,
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una modifica degli ambienti,
Teoria del Flusso
La teoria del flusso è stata teorizzata da Csikszentmihalyi nel 1975 e descrive un'esperienza ottimale in cui la persona è completamente immersa nell'attività che sta svolgendo, e durante la quale sfrutta la meglio le proprie competenze rimanendo centrata sull'obiettivo a lungo. E uno stato che si sperimenta quando si ha una forte motivazione interiore che ci ha spinto a fare quell'attività, grazie all'interazione con le opportunità dell'ambiente e delle relazioni che ci offrono il giusto equilibrio tra la spinta a superare se stessi (sfida) e il sentirsi sufficientemente sicuri di avere le abilità necessarie per riuscirci.
Quando le persone (piccole e grandi) entrano nel flusso sono perfettamente sintonizzati con i propri obiettivi e le opportunità del mondo circostante e così avvengono apprendimenti veramente significativi e duraturi, che coinvolgono la persona nel suo insieme. Perché i bambini e le bambine possano sperimentare il flusso è necessario dare loro tempo, osservarli e non interromperli (Csiks- zentmihalyi 2011).
Segni di coinvolgimento
Segni di coinvolgimento
• Concentrazione: i bambini si concentrano su un'esperienza in particolare e non si distraggono facilmente.
Energia: mettono molto impegno ed entusiasmo in ciò che stanno facendo, fisicamente e mentalmente.
• Complessità e creatività: lavorano al massimo delle loro capacità e attenzione (non mettono in atto sem- plici routine).
Espressione facciale e postura: dimostrano che i bam- bini ascoltano e osservano con attenzione, completa- mente assorbiti da ciò che stanno facendo.
Persistenza: non rinunciano facilmente e vanno avanti anche quando hanno fallito.
• Precisione: lavorano meticolosamente, dimostrando una grande attenzione a quello che stanno facendo.
• Tempo di reazione: sono allerta e pronti a rispondere a nuovi stimoli in relazione a ciò che stanno facendo, accolgono velocemente nuove idee.